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I tesori nascosti della Palermo multietnica

Data

in programmazione

Partenza

Gratteri, Cefalù

Durata

Un giorno

Costo

da definire

Il cuore della multietnicità palermitana che si tramanda nei secoli

Il nostro tour alla scoperta della Palermo multietnica antica vi porterà tra le strade più pittoresche e i luoghi più suggestivi della provincia, gli stessi luoghi che hanno segnato la storia palermitana e che continuano a stupire turisti e siciliani, che mai si abitueranno allo splendore del capoluogo.

Dettagli del programma:

Partenza da alle ore: in programmazione
Pranzo: in programmazione
Rientro previsto alle ore: in programmazione

L’itinerario comprende:

Il nostro tour inizierà da Piazza Stazione, chiamata “Piazza Giulio Cesare“, dominata dall’imponente edificio della stazione, che unisce elementi neoclassici e liberty nel suo design. Al centro della piazza si erge una statua equestre di Vittorio Emanuele, al “Padre della Patria” e proseguendo dritto, di fronte la stazione, si aprirà il monumentale ingresso su Via Roma, mentre a sinistra dell’edificio avremo Via Maqueda.

Dunque proseguiremo per Via Maqueda, il lungo corso che si dirama da Piazza Giulio Cesare a Piazza Verdi, dove si trova il Teatro Massimo. L’importanza di Via Maqueda è fondamentale non solo perché costeggia i luoghi d’interesse fondamentali per il turismo cittadino, come il mercato Ballarò, Piazza Pretoria e Piazza Verdi, ma soprattutto perché rappresenta il cuore della multietnicità del territorio, grazie alla larghissima presenza di popolazioni provenienti dall’Africa, dallo Sri Lanka e dal Bangladesh, che testimoniano la loro presenza attraverso la moschea di Via Giosafat e le numerose botteghe alimentari a conduzione familiare. La Via si dirama anche su una meravigliosa piazza ottagonale, chiamata “I Quattro Canti”, che rappresenta il centro della Palermo barocca.

Via Maqueda, come preannunciato, si apre anche su Piazza Pretoria, comunemente definita “Piazza della Vergogna“, e riunisce in sé tutta la bellezza e la meraviglia del Rinascimento toscano, oltre essere una delle fontane più belle d’Italia. Gli anelli concentrici che costituiscono la fontana sono divisi tra loro da vasche di acqua con delle scalinate che fungono da ponti e parapetti di marmo, mentre al centro si erge uno stelo di tre vasche una sopra l’altra. La piazza è magica e maestosa nella sua meraviglia, colma di palazzi storici e il folklore palermitano.

Si proseguirà poi per Piazza Bellini, dove è sita la Chiesa di Santa Caterina d’Alessandria, che è da sempre un punto focale per la vita religiosa palermitana e rappresentante del barocco italiano a Palermo. La chiesa fu usata inizialmente come conservatorio per ospitare le “peccatrici pentite” ma nei primi decenni del XVI secolo si trasformò in un regolare monastero per fanciulle dell’alta società. In realtà l’attuale chiesa è frutto di una decisione della seconda metà del XVI secolo da parte delle suore di Santa Caterina che decisero di costruirne una più imponente e sfarzosa, dando vita alla magnifica chiesa che oggi ammiriamo nel suo splendore. Al suo interno la cultura figurativa barocca fa da padrona e presenta un impianto a croce latina con sei cappelle sui lati lungo le navate. L’opera decorativa esprime in toto l’idea dell’horror vacui tipica del periodo barocco, dove si alternano marmi mischi e tramischi variopinti.

Il nostro viaggio nel barocco continuerà per La Chiesa Del Gesù, conosciuta a Palermo come “Casa Professa“, la quale si trova alla fine del mercato Ballarò e appartiene all’ordine dei Gesuiti che la costruirono e ne curarono ogni dettaglio, per concluderne poi i lavori nel 1578. Ad oggi Casa Professa è uno dei monumenti più importanti della città, oltre ad essere una delle chiese con gli interni più fastosi e appariscenti della storia artistica barocca siciliana, in opposizione con la sua austera facciata. All’interno vi è una pianta a croce latina con tre navate e una sfarzosa decorazione ricopre interamente da capo a piedi tutti i muri e le colonne della chiesa. Un vero gioiello dell’horror vacui oltre che patrimonio artistico inestimabile.

Ovviamente la nostra pausa pranzo non potrà che svolgersi nel folkloristico e tipicamente siculo mercato del Ballarò, un tripudio di colori, energia e tradizione. Qui il ritmo della strada è dettato dal cosiddetto “abbanniare” dei mercanti che invitano i clienti ad avvicinarsi alle proprie bancarelle. Le botteghe si svegliano al mattino presto, offrendo ai propri clienti ogni tipo di generi alimentari: pesce, carne, pane, olive, frutta e spezie, e sembra quasi che i prodotti siano organizzati in ordine di colori e sapori. Non potrete rimanere delusi da questa chicca, e sicuramente ne uscirete ampiamente sazi!

Dopo il pranzo scoveremo ancora più a fondo nella multietnicità di Palermo, giungendo al quartiere ebraico di Harat al Yahud, un affascinante quartiere che fu centro della vita ebraica della città, dal VI secolo fino al 1492. Il quartiere offre un’ampia visuale sulla vita ebraica del tempo e racchiude l’Archivio storico comunale oltre alla chiesa di S. Nicolò da Tolentino, che fu edificato sui resti dell’antica sinagoga. Il quartiere si divideva in due rioni, La Meschita e La Guzzetta e il cimitero si trovava al di fuori della Porta di Termini, dove oggi si trova il Corso dei Mille. Oggi il quartiere è una cara testimonianza della cultura ebraica che vi trasporterà indietro nel tempo.

Penultima tappa del tour sarà la Chiesa di San Giovanni degli Eremiti, un gioiello appartenente al prezioso patrimonio artistico musulmano della città. Durante il dominio arabo, infatti, probabilmente vi sorgeva una moschea araba ma nel corso dei secoli non ha mai perso la sua funzione religiosa, diventando anche chiesa e convento durante il periodo normanno. La chiesa è famosa per i suoi tetti caratteristici con cupoline rosse che la fanno ergere alta nel cielo palermitano, che si affacciano su Via Maqueda e la rendono iconica. Una tappa fondamentale nella scoperta della storia multietnica di Palermo.

Il nostro tour si concluderà a Piazza Indipendenza, una delle piazze centrali di Palermo da cui si diramano le vie per moltissimi dei punti di interesse fondamentali per la storia palermitana, dalla quale si può ammirare Porta Nuova, Cappella Palatina e Palazzo Reale. La piazza ha al suo interno un vasto giardino centrale rigoglioso di verde, dove a sua volta si erge l’obelisco in onore dei Martiri dell’Indipendenza Italiana. Da qui saremo poi pronti alla partenza verso casa.